Nel mondo dal 2008 a oggi sono morti più di 1.000 bambini (nove nel nostro Paese) dimenticati dentro un'automobile. Sembra incredibile, ma purtroppo è il tragico conto che presenta la realtà dei fatti. Distrazioni fatali, black out difficili da spiegare, ma il rischio di lasciare un bambino in auto, al caldo, per molto tempo in condizioni critiche, è reale. Perciò è necessaria la massima attenzione anche durante la routine quotidiana, soprattutto quando la frenesia e la fretta non ci danno tregua.
Una soluzione arriva da UnipolSai per aiutare gli automobilisti a mantenere alta l'attenzione quando si trasporta un bimbo piccolo in auto, evitando dimenticanze. Da un paio d'anni, infatti, è disponibile il dispositivo antiabbandono Qshino, ideato e sviluppato da UnipolTech. A giudicare dai numeri si tratta di una priorità: negli ultimi tre anni, infatti, sono i dispositivi antiabbandono hanno inviato oltre 29 milioni di notifiche di allarme. Vanno quindi adottate tutte le misure e le tecnologie disponibili per evitare distrazioni che potrebbero rivelarsi fatali.
Partiamo dalla normativa: in Italia è in vigore la legge Salva bebè (n.117/2018 e il successivo decreto attuativo n.122/2019) che rende obbligatoria l'adozione all'interno delle automobili di dispositivi in grado di avvisare l'autista quando si allontana dal veicolo, lasciando all'interno un bambino d'età fino ai 4 anni. L'obbligo riguarda l'installazione, a bordo dei veicoli, di un dispositivo di allarme per prevenire l'abbandono dei bambini. Chi non rispetta le regole rischia sanzioni pesanti, da 81 a 326 euro e la perdita di 5 punti della patente (in caso di recidiva nell'arco di due anni anche la sospensione da 15 giorni a due mesi).