Il Metaverso è un insieme di spazi virtuali riempiti da avatar, un universo virtuale condiviso tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni. A differenza dell’attuale realtà virtuale, utilizzata principalmente per i videogiochi, questo nuovo mondo virtuale potrebbe essere utilizzato praticamente per qualsiasi cosa: lavoro, concerti, viaggi, cinema. O semplicemente, come surrogato dell’uscire di casa per incontrare altre persone. Come? Con un avatar 3D, una rappresentazione digitale di noi stessi. Nel Metaverso si possono riproporre gran parte delle attività quotidiane, come ad esempio riunioni, pranzi, allenamenti, film, giochi, tutto declinato in versione 3D con una connessione e pochi click.
Il Metaverso si sviluppa nel digitale, un cyberspazio creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione. Viene abilitato da molte tecnologie diverse, come AR (realtà aumentata) e VR (realtà virtuale). Ma c’è anche la blockchain, il 5G e l’edge computing. Limitandosi all’aspetto visivo: gli attuali smartphone hanno un basso livello di immersività, mentre all’estremo opposto abbiamo gli occhiali che proiettano direttamente le immagini sulla retina.
C’è grande curiosità tra gli investitori e le big tech. Facebook ha recentemente investito 50 milioni di dollari nel finanziamento di gruppi, senza scopo di lucro, per aiutare a “costruire il Metaverso in modo responsabile”, anche se esprime la convinzione che questa idea impiegherà 10-15 anni per avverarsi.