La qualità delle infrastrutture informatiche determina la competitività di un Paese evoluto, asset strategici che consentono l'elaborazione e la conservazione dei dati e la capacità di trasferirli, in sicurezza. Un tema fondamentale, specialmente in Italia, prima in Europa per numero di attacchi di malware e purtroppo quarta nel mondo, secondo il report Trend Micro. Minacce che rendono indispensabile elevare il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e proteggere le infrastrutture critiche nazionali.

In questo contesto sta nascendo il Polo Strategico Nazionale (PSN), la nuova infrastruttura informatica a servizio della Pubblica Amministrazione per l'erogazione di servizi cloud, la cui gestione e controllo devono essere autonomi da soggetti extra Ue. Un progetto che si inserisce nel percorso di razionalizzazione e consolidamento del parco data center della PA, complementare al processo di adozione del paradigma cloud nella gestione di dati e servizi pubblici.

L'obiettivo è di perseguire l'indipendenza del cloud italiano e la sovranità digitale su dati considerati critici per la vita del nostro Paese e porre rimedio alla forte frammentazione del patrimonio ICT della PA: infatti attualmente dei circa 11.000 data center utilizzati dagli enti pubblici italiani, il 95% non è in possesso di requisiti minimi di sicurezza, affidabilità, capacità elaborativa ed efficienza. Per questo si è resa urgente la creazione di un'infrastruttura ad alta affidabilità, progettata in linea con la Strategia Cloud Italia e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per dotare la Pubblica Amministrazione di tecnologie e infrastrutture cloud che possano beneficiare delle più alte garanzie di affidabilità, resilienza e indipendenza.

Ad agosto 2022 è stato firmato il contratto per l'avvio dei lavori di realizzazione e gestione del Polo Strategico Nazionale, secondo la tempistica prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e le caratteristiche di sicurezza e sovranità dei dati definite nella Strategia Cloud Italia. La firma è avvenuta tra il capo del Dipartimento per la trasformazione digitale e il rappresentante della società di nuova costituzione - partecipata da TIM, Leonardo, CDP Equity e Sogei - secondo quanto previsto dagli atti della procedura di gara europea, gestita dalla centrale di committenza Difesa Servizi S.p.A. e dal Dipartimento per la trasformazione digitale in qualità di stazione appaltante. Il percorso rappresenta una delle azioni prioritarie individuate dalla Strategia crescita digitale 2014-2020, il documento che sostanzia l'Agenda Digitale italiana. La creazione del Polo Strategico Nazionale è guidata dal Dipartimento per la trasformazione digitale.

L'obiettivo del Polo Strategico Nazionale è di perseguire l'indipendenza del cloud italiano e la sovranità digitale su dati considerati critici per la vita del Paese, e ridurre la frammentazione del patrimonio ICT della PA

La svolta decisiva all'implementazione del PSN è arrivata dopo la diffusione del Covid e il conseguente stanziamento di fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che dedica al progetto un investimento specifico di 900 milioni di euro.

Il 7 settembre 2021 il l'ex ministro Colao ha presentato il Documento di indirizzo strategico per l'implementazione e il controllo del cloud della PA. Ne deriva che il PSN rappresenta uno dei tre pilastri della strategia, insieme alla classificazione dei dati e dei servizi gestiti dalle amministrazioni, e alla qualificazione dei servizi cloud utilizzabili dalla PA.

Il Polo Strategico Nazionale ospiterà dati e servizi considerati critici e strategici, in base alla classificazione prevista dalla nuova Strategia Cloud Italia, i dati e i servizi della PA sono infatti catalogati in base al danno che una loro compromissione provocherebbe all'Italia.

Le classi individuate sono di tre tipi:

  • Strategico: dati e servizi la cui compromissione può avere un impatto sulla sicurezza nazionale;

  • Critico: dati e servizi la cui compromissione potrebbe determinare un pregiudizio al mantenimento di funzioni rilevanti per la società, la salute, la sicurezza e il benessere economico e sociale del Paese;

  • Ordinario: dati e servizi la cui compromissione non provochi l'interruzione di servizi dello Stato o, comunque, un pregiudizio per il benessere economico e sociale del Paese.

Il PSN ospiterà le prime due categorie di dati, in base alla qualificazione dei servizi cloud contenuta nella nuova strategia. La migrazione di dati e servizi verso il PSN coinvolge circa 280 amministrazioni: tutte le amministrazioni centrali, le Aziende Sanitarie Locali (ASL), le principali amministrazioni locali. La roadmap di realizzazione prevede la competa migrazione dei dati entro il 2026.​