La sensoristica installata a bordo dei veicoli ci darà informazioni preziose sullo stile di guida dei conducenti, orientando comportanti più sicuri al volante. Rilevazioni di dati su veicoli commerciali per verificare le modalità corrette di guida del conducente, migliorando le sue performance, ottimizzando i percorsi e la sicurezza.
Se pensiamo alla gestione e contenimento della pandemia attualmente in circolazione, si potranno ricavare informazioni importanti sull’utilizzo delle mascherine sui luoghi di lavoro. I dispositivi indossabili potranno trasmettere dati utili per decifrare gli stili di vita dei pazienti, con l’obiettivo di offrire suggerimenti idonei all’adozione di comportamenti virtuosi.
Consideriamo un'app per la salute sullo smartphone che tiene traccia della dieta, del sonno, della frequenza cardiaca o dei livelli di zucchero nel sangue. L’applicazione potrà offrirci suggerimenti preziosi per migliorare le nostre scelte alimentari. Pensiamo all’utilizzo delle piattaforme web: quando un utente interagisce con un laptop oppure uno smartphone, i dati ci diranno in che modo interagisce con la risorsa, su quali pulsanti fa clic, come si muove all’interno della pagina.
Utilizzando questo concetto, le aziende saranno in grado di analizzare le prestazioni passate, per prevedere il futuro. I dati raccolti attraverso l'Internet of Things forniranno le basi per pianificare lo sviluppo dei prodotti e servizi. Schematicamente potremmo riassumere: dai dati alle informazioni, dalle informazioni alla conoscenza, dalla conoscenza alla saggezza.
In uno scenario così pervasivo, con una quantità imponente di interazione e scambio di dati, i punti aperti inerenti la privacy delle persone restano al centro dell’attenzione. L’IoB è la diretta conseguenza della capillare diffusione del digitale nella società, tecnologie evolutissime analizzeranno dati aggregati da differenti fonti: relazioni commerciali con i clienti, Pubblica Amministrazione, social media, riconoscimenti facciali automatici, tracciamenti di spostamenti derivanti dalla sensoristica, e così via. Una gigantesca elaborazione collettiva per indirizzare un cambiamento comportamentale delle persone sui luoghi di lavoro, in auto, nella quotidianità.
Perciò l’implementazione dell’IoB deve completarsi in stretta osservanza con le normative privacy e con un utilizzo finalizzato al miglioramento dell’efficienza, e non al controllo dell’individuo. A tal proposito le nostre survey confermano un incoraggiante cambio di mentalità da parte degli utenti, riducendosi la diffidenza verso la gestione dei dati e la protezione della privacy: in pochi mesi la fiducia è cresciuta, specialmente per quel che riguarda l’acquisizione dei dati dalle scatole nere installate nei veicoli.
Tuttavia non dimentichiamo che tutto ciò che è connesso è facilmente attaccabile, perciò la consapevolezza dei pericoli connaturati negli oggetti connessi, orienta UnipolTech nella progettazione di tutti i prodotti ad alto coefficiente tecnologico messi a disposizioni del nostro gruppo, verificando e implementando le misure di sicurezza più adatte.
Per quel che riguarda la tutela della privacy, il Regolamento generale sulla protezione dati (GDPR) 2016/679 offre importanti garanzie, che riguardano direttamente l’IoT. Il regolamento dispone che i dati vengano trattati in quanto “adeguati, pertinenti e limitati” rispetto a ciò che è necessario per le finalità perseguite (principio della minimizzazione).
Nel caso specifico dell’IoT, viene richiesta l’elaborazione di un sistema di gestione della privacy che venga sviluppato fin dalla fase di progettazione del prodotto, integrato ad esso. Adempimenti sui quali UnipolTech presta la massima attenzione sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione.