Come stanno cambiando le città italiane dopo la pandemia? Nuovi valori e comportamenti, ripensamento dei luoghi e delle modalità di lavoro, recupero del senso di comunità: l'esperienza del lockdown e l'impatto del Covid hanno modificato le priorità degli italiani, con impatti considerevoli su città e lavoratori. Sono le indicazioni evidenziate nella sesta edizione dello Smart City Index di EY, che è diventata Human Smart City Index, integrando indicatori legati ai comportamenti ecologici, alle competenze digitali dei cittadini e all'inclusione sociale. EY Human Smart City Index 2022 classifica le città italiane in base al loro processo di trasformazione a misura di persona, includendo la transizione digitale, ecologica e l'inclusione sociale.

Incrociando i dati, gli investimenti e le iniziative delle città, che misurano quanto esse siano già pronte a ridisegnare spazi e tempi intorno alle esigenze delle persone (readiness), con i comportamenti dei cittadini sui tre assi strategici della transizione ecologica, della transizione digitale e dell'inclusione sociale, si delinea un ranking che classifica le città italiane in base al loro processo di trasformazione in città a misura di persona.

Qual è la fotografia dell'ecosistema urbano italiano? Il contesto non sembra ancora maturo, ma è in piena evoluzione. Si evince che il modello della metropoli ipertecnologica perde di slancio, a favore di esempi più umani delle città medie e piccole, dove le relazioni sociali sono più strette e i comportamenti sostenibili meno complicati.

Come stanno cambiando le città italiane? Il modello della metropoli ipertecnologica perde di slancio a favore di esempi più umani delle città medie e piccole, con relazioni sociali più strette

Per quanto riguarda le aziende, il loro contributo alla sostenibilità dell'ambiente urbano diviene fondamentale: vivere in una città più a misura di persona può rappresentare una parte importante della gestione del capitale umano. La domanda di città a misura di persona sta emergendo in maniera molto forte, e anche le aziende si trovano a dover comprendere e gestire l'impatto dei nuovi trend urbani sui loro dipendenti: lo smart working, una nuova visione del lavoro e dei valori, ne è la parte più evidente, ma la maggiore attenzione all'ambiente, il desiderio di spostamenti più sostenibili, e un miglior bilanciamento tra lavoro e vita privata, sono trend irreversibili.   

Dall'analisi emerge che le filiere quali Technology & Telco, Produzione Automotive, Dispositivi Medici, Farmaceutico e Media & Entertainment, concentrate perlopiù a Milano, Torino, Roma, Bologna e l'Emilia, sono più attente agli aspetti “human" e offrono ai lavoratori contesti urbani e di vita più a misura di persona, al contrario di filiere – quali l'Agrifood e il Retail Food - che scontano una certa concentrazione nelle zone più rurali del Paese.

Nella classifica di quest'anno Milano si conferma al primo posto, con la transizione digitale come maggior punto di forza  sia nelle infrastrutture (ultra-broadband, 5G e IoT) sia per le competenze dei cittadini e l'utilizzo dei servizi online. Seguono Bologna, grazie al primato in termini di inclusione sociale, e Torino, soprattutto per il passo deciso nella transizione ecologica. Roma è dodicesima e cede cinque posizioni rispetto al ranking 2020. A penalizzarla è soprattutto un marcato ritardo nel processo di transizione ecologica. Tra le 40 città del Sud solamente 3 città metropolitane sono nella prima fascia: Cagliari, Napoli e Bari. Viceversa, al Nord, delle 47 città, 29 sono nella prima fascia del ranking e solo 6 nella terza fascia. Nel Centro, invece, la situazione appare più equilibrata: 5 città sono in prima fascia, 12 in seconda e 5 in terza.

La dimensione delle città è sempre stata una variabile determinante nella realizzazione della smart city e anche quest'anno, le città metropolitane prevalgono sui centri medi e piccoli.

Le città con alto punteggio di readiness e basso punteggio di comportamenti investono e sviluppano iniziative, ma fanno fatica a coinvolgere i cittadini e hanno ottenuto finora una risposta largamente inferiore agli sforzi profusi. Si tratta di metropoli del Sud che hanno molto investito grazie ai fondi strutturali ma che non hanno ancora prodotto risultati tangibili. ​