Buone notizie dal mercato digitale in Italia: è quanto emerge dalla pubblicazione annuale sull'andamento del digitale nel nostro Paese realizzata da Anitec-Assinform. Nel 2022, infatti, è aumentato il numero delle aziende che hanno effettuato investimenti in tecnologie e macchinari. C'è ancora molta strada da fare, infatti il saldo netto tra le imprese che prevedono di aumentare gli investimenti e quelle che intendono diminuirli è calato rispetto al 2021. Inoltre, poco meno dei tre quarti delle aziende italiane hanno raggiunto un livello base di digitalizzazione. Ma nel complesso il trend di crescita è significativo e incoraggiante.

Nel 2022 il mercato è cresciuto del 2,4% per un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro e nei prossimi anni è previsto un'ulteriore adozione delle tecnologie digitali. Nel 2023 è previsto un aumento del 3,1% e nel 2024 il mercato metterà a segno un +4,3%, tornando a registrare tassi di crescita superiori a quello dell'economia nel suo complesso. L'aumento più rilevante ha riguardato i servizi Ict (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuto principalmente dai servizi di cloud computing e di cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si sono avuti nel segmento dei contenuti e pubblicità digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) e in quello del software e soluzioni Ict (+6,2% e 8,6 miliardi di euro). Il mercato relativo a dispositivi ha evidenziato una netta inversione di tendenza dopo la crescita consistente registrata nel 2021. Nel corso del 2022 si è registrato un calo dell'1%. Così come si conferma il trend negativo dei Servizi di Rete TLC (-2,7%). Se il progresso del mercato digitale è in parte frenato dalle componenti tecnologiche più mature, sarà invece trainato dai prodotti e servizi più innovativi, ovvero Digital Enabler e Transformer, il cui incremento medio annuo nel periodo 2022-2026 dovrebbe attestarsi sul 12,8%. Tra i Digital Enabler, Cloud Computing, Mobile Business e Internet of Things si sono ai primi posti per valore assoluto.

Le aziende stanno adottando in misura sempre maggiore piani di Cloud transformation, finalmente riconoscendone i vantaggi per essere competitivi sui mercati. La crescita riguarda tutti gli ambiti, in special modo Blockchain e Intelligenza Artificiale. Se nel primo caso il mercato ha ancora dimensioni modeste, nel secondo si è avuta un'accelerazione grazie alla diffusione di strumenti di IA generativa, come Chat GPT.

Un altro elemento sul quale riflettere riguarda i contesti organizzativi: più aumentano le dimensioni, maggiore è la spesa destinata alla digitalizzazione: i trend di crescita degli investimenti in digitale delle PMI italiane sono più lenti rispetto a quanto registrato dalle grandi imprese. Nel 2022 si osserva un incremento del 2,5% per le piccole imprese, del 4,1% per le medie e del 5,9% per le grandi.

Nel 2023 è prevista un incremento del 3%. Tra i Digital Enabler, Cloud Computing, Mobile Business e IoT sono le tecnologie trainanti. Ma le PMI crescono lentamente e frena il mercato delle startup

Frena invece il mercato delle startup: dopo anni di crescita del numero dei round e del volume di raccolta, i primi sei mesi del 2023 registrano un calo evidente rispetto allo scorso anno. Sono 487 milioni circa (487.842.871) i capitali raccolti da gennaio a giugno per un totale di 84 deal. Poco più della metà rispetto al miliardo circa dei primi sei mesi dello scorso anno: 999.146.069 con 96 deal (– 51,17%). Il calo degli investimenti non riguarda solo l'Italia, ma tutti i mercati. 

Il Regno Unito fa segnare il -57%, la Francia -55% e la Germania -44%. Anche allontanandosi dall'Europa, la situazione non cambia: -49% di miliardi investiti negli Stati Uniti e in Cina. A giustificare questa riduzione ci sono diversi componenti, tra cui l'assenza di grandi deal (sopra i 100 milioni) e l'elevata incertezza che pesa a livello globale causata da diversi fattori esogeni all'ecosistema, come guerra e inflazione.