Se fino a qualche anno fa l'idea di un'auto smart era inconcepibile, oggi è una realtà in continua evoluzione. A rendere possibile tale trasformazione sono stati i progressi nelle telecomunicazioni e nelle tecnologie hardware, che hanno portato alla realizzazione di sistemi altamente efficienti e di dispositivi compatti.

Nelle prossime righe verranno messi in evidenza i tratti caratteristici delle smart car e qualche importante indicazione sull'integrazione dell'intelligenza artificiale in auto, in realtà possibile anche sulle vetture datate.​


Cosa significa smart auto?


Con questo termine s'intende una vettura sia automatica sia connessa alla rete. L'auto smart (altrimenti detta smart car), infatti, dispone non solo di meccanismi e tools per la guida indipendente, ma anche di collegamenti da remoto con le infrastrutture stradali e gli altri veicoli in marcia.

Grazie all'intelligenza artificiale in auto è possibile accelerare, frenare, cambiare marcia, sterzare o compiere altre azioni senza che il conducente intervenga in alcun modo. Inoltre, l'utente è in grado di accedere a informazioni importanti in tempo reale, ad esempio riguardo a lavori in corso, intensità del traffico, cambi di itinerario ed eventuali incidenti.

Un'altra prerogativa di questo tipo di vettura è la possibilità di connettersi ad altri dispositivi (incluso il telefono) via Bluetooth e wi-fi. Pertanto, si potrebbe fare a meno di portarsi dietro i cavi: al limite si possono tenere in macchina e utilizzarli come soluzione di emergenza.

Ad ogni modo, al momento sarebbe più corretto esprimersi in termini di guida assistita. Anche se l'Unione Europea ha dato il suo benestare, le normative italiane non permettono di andare oltre un certo livello di automazione in auto. Per avere un'idea di cosa s'intende, ecco una definizione data dalla Society of Automotive Engineers (SAE International):

• livello 0, in cui la gestione del veicolo spetta del tutto al conducente
• livelli 1 e 2 per un'assistenza parziale
• livelli 3 e 4, dove la vettura va da sola
• livello 5, ossia senza alcun intervento del pilota anche in presenza di condizioni meteo sfavorevoli.

Le attuali leggi permettono di accedere, oltre al livello di automazione 0, anche alla guida parzialmente assistita (1 e 2) e, per velocità inferiori ai 60 km/h, al livello 3.


Come far diventare un'auto smart?


Le case automobilistiche sono sempre più proiettate verso la produzione e commercializzazione di vetture intelligenti, ma nulla vieta di rendere smart un'automobile di vecchia generazione. Ecco quali sono i tools da sfruttare a tale scopo:

• head up display
• Bluetooth
• app per smartphone
• sistemi operativi per veicoli
• connessione da remoto.

Il monitor head up si rivela uno strumento utile per rimanere focalizzati sulla strada. Questo dispositivo di realtà aumentata (cioè finalizzata all'arricchimento delle percezioni) proietta, previa connessione al cellulare, delle immagini sul parabrezza, pertanto rende la guida molto più sicura e godibile. In prossimità di un negozio, per esempio, il sistema potrebbe segnalarne la presenza facendo apparire dei cartelli virtuali indicanti la posizione, il nome e/o la distanza dall'abitacolo.

Un'altra tecnologia in aiuto del conducente è quella Bluetooth, grazie alla quale si può collegare lo smartphone al PC di bordo o all'autoradio e, da lì, accedere a un ampio ventaglio di funzionalità. Permette di ottimizzare l'audio del navigatore satellitare, sentire le telefonate in viva voce, visionare e ascoltare contenuti multimediali, nonché di connettere periferiche di vario tipo, ad esempio quelle relative al servizio di telepedaggio.

Quanto alle applicazioni per Android e iOS, sono indispensabili per trasformare un veicolo obsoleto in un'auto smart. Riescono ad assolvere molti compiti: cercano luoghi, impostano canali radio, reperiscono informazioni sulle condizioni meteorologiche, effettuano controlli sulla velocità di crociera, gestiscono agevolmente chiamate, sms e messaggistica istantanea.

Ma i programmatori non si sono limitati a sviluppare delle app: negli ultimi anni hanno elaborato dei veri e propri sistemi operativi studiati per adeguarsi ai nuovi standard di autonomia e connettività. Sono disponibili sia come software sia all'interno di hardware dedicati, da collegare al telefono.

Da ricordare le opportunità offerte dalla connessione da remoto, un'evoluzione iniziata con il 4G e che prosegue con il 5G. L'integrazione telematica delle periferiche in macchina, infatti, ottimizza le prestazioni all'interno dell'abitacolo e, allo stesso tempo, consente lo scambio di dati tra automobili e con le reti locali, nel rispetto delle attuali leggi sulla privacy.


Servizio di telepedaggio UnipolMove: un passo verso una smart car


Una delle opzioni più utilizzate dagli automobilisti è il telepedaggio, basato sull'identificazione della vettura in tempo reale. Questo metodo di pagamento permette al conducente il transito al casello autostradale senza fermarsi, quindi di abbattere tempi morti e file interminabili.

I sistemi riconoscono il veicolo (in Europa l'operazione avviene solitamente tramite onde radio o tachigrafo, molto usato in Svizzera) e inviano la comunicazione alla banca o all'istituto creditizio di riferimento, che elaborano la transazione in maniera automatica su prepagata o conto corrente.

Grazie al servizio di telepedaggio UnipolMove l'utente può acquistare una periferica associata a un'applicazione per smartphone. Il dispositivo è veloce, di piccole dimensioni e facile da usare; altrettanto rapida e leggera è l'app.

L'attivazione del pacchetto include la possibilità di pagare i pedaggi, monitorare i propri movimenti, trovare parcheggio più agevolmente, associare una seconda periferica a un'altra auto e usufruire di sconti esclusivi.

Le tariffe disponibili sono pay per use (0.50 € al giorno in caso di utilizzo) e base (1.50 € al mese, 1 € per il secondo dispositivo dopo il primo anno). Il tutto con copertura assicurativa in caso di smarrimento o furto e zero penali in caso di recesso.