Ultimamente non si parla d’altro nell’ecosistema degli innovatori: il ChatGPT di OpenAi è il fenomeno più interessante degli ultimi mesi considerando i suoi effetti potenzialmente rivoluzionari nel mercato dell’intelligenza artificiale. GPT è acronimo di Generative Pretrained Transformer, uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale (o Natural Language Processing) molto potente e versatile, che utilizza algoritmi di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso. È stata realizzata da OpenAi - ente non-profit di ricerca e sviluppo, nato per “garantire che l’intelligenza artificiale generale porti benefici a tutta l’umanità” - con l’obiettivo di facilitare il modo in cui interagiamo con le macchine, in una vasta gamma di applicazioni, dal servizio clienti alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa. 

Il nuovo ChatGPT si avvale del modello GPT-3, rilasciato da OpenAi nel 2020, un tipo di linguaggio basato sul deep learning per produrre testi simili a quelli umani e gestire diverse attività, come la risposta a domande e la traduzione automatica.

ChatGPT sa rispondere alle domande e conversare molto meglio dei tradizionali (e spesso deludenti) chatbot che le aziende già utilizzano da anni. Questo nuovo strumento è in grado di comprendere le sfumature del linguaggio umano sfruttando gli algoritmi di machine learning, che vengono addestrati su una grande quantità di dati, per imparare dalle conversazioni. 

I risultati visti in questa prima fase sono sbalorditivi, nettamente migliori di ciò a cui siamo abituati fino ad oggi. ChatGPT parte da istruzioni verbali (una frase, una domanda) e può creare testi, stringhe di codice software, immagini o persino video, elaborando risposte personalizzate, sensate e articolate.

Si tratta di un’innovazione ancora in corso di perfezionamento e sarà utilizzabile in tantissimi ambiti: ad esempio al servizio clienti delle aziende, traduzioni avanzate, scrittura creativa, assistenti virtuali, creazioni artistiche, attingendo ed allenandosi su dataset immensi, stabilendo ricorrenze, trovando similitudini, costruendo statistiche delle combinazioni più frequenti.

In ambito assicurativo ChatGPT potrebbe rappresentare un ulteriore strumento per efficientare alcune operazioni soprattutto in ambito customer care, scelta dei prodotti assicurativi e prevenzioni delle frodi

Secondo uno studio dell’European Insurance and Occupational pensions Authority (Eiopa) strumenti come l’intelligenza artificiale o il machine learning (ML) sono già utilizzati dal 31% delle imprese assicurative, mentre un altro 24% si trova in una fase di proof-of-concept nell’uso di questi sistemi informatici. Gli operatori del mercato hanno investito somme consistenti nello sviluppo di attività e business informatizzati. Lo sviluppo del settore insurtech è testimoniato anche dalla costante crescita degli investimenti a livello mondiale, passati da 2,6 miliardi di dollari nel 2018 a 6,8 miliardi nel 2019, secondo l’Italian Insurtech Association.

Se volessimo immaginare uno scenario non troppo lontano, le compagnie assicurative potrebbero ottimizzare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella consulenza, nell’assistenza e nella scelta dei prodotti assicurativi, nella fase di personalizzazione del premio, nella gestione dei sinistri e nella prevenzione delle truffe. Il futuro del machine learning per il rilevamento delle frodi nel settore insurtech, infatti, sembra molto promettente. Con il continuo sviluppo di algoritmi sofisticati e la crescente disponibilità di dati, le compagnie assicurative sono sempre più attrezzate per il rilevamento e la prevenzione delle richieste di risarcimento fraudolente.

I vantaggi nell’utilizzo dell’AI sono molteplici e non è fantascienza pensare che l’evoluzione di ChatGPT potrebbe consentire di raggiungere maggiore efficienza, riduzione dei costi e dei rischi operativi.​