Cresce l'ecosistema italiano dell'intelligenza Artificiale con un giro d'affari di 380 milioni di euro. Nel 2021 il mercato ha registrato +27%, raddoppiando il valore in appena due anni; il 76% delle commissioni proviene da imprese italiane (290 milioni), per il restante 24% si tratta di export di progetti (90 milioni).

Sono i risultati della ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.

Le grandi aziende del nostro paese sono sempre più convinte della necessità della trasformazione digitale per restare competitive e proiettate in un contesto internazionale: sei grandi aziende su dieci hanno avviato un progetto con l'intelligenza artificiale.

Un terzo del mercato italiano dell'intelligenza artificiale riguarda progetti di algoritmi per gestire informazioni provenienti dai dati, ambito che con la crisi sanitaria ha segnato una delle crescite maggiori, +32% rispetto al 2020. Seguono le soluzioni per l'interpretazione del linguaggio naturale con il 17,5% del mercato, e gli algoritmi per suggerire ai clienti contenuti in linea con le preferenze con un'incidenza del 16%.

In forte crescita l'adozione di chatbot e degli assistenti virtuali, che si aggiudicano il 10,5% degli investimenti, e le iniziative di Computer Vision che analizzano il contenuto di un'immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione (11% degli investimenti, ma in crescita del 41%).

Il settore più attivo come investimenti in soluzioni di AI è la finanza (23%), seguita da energia/utility (14%), manifattura (13%), teleformazioni e media (12%) e assicurazioni (11%).

Tuttavia, resta un gap notevole nell'adozione dell'intelligenza artificiale per dimensioni di impresa, con grosse differenze tra grandi aziende e realtà imprenditoriali più piccole, con scarsa vocazione ai mercati internazionali: tra le PMI, infatti, sono appena il 6% quelle che stanno strutturando un progetto, dotandosi delle competenze specialistiche, che includa tecnologie con l'intelligenza artificiale.  

Se da un lato cresce il numero di grandi aziende che hanno avviato almeno una progettualità di AI (59%, + 6 punti percentuali rispetto al 2020), dall'altro lato solo il 6% delle PMI ha fatto altrettanto: in particolare nel 4% si tratta di semplici sperimentazioni e solo nel 2% di progetti a regime.

Permane un gap nell'adozione dell'intelligenza artificiale per dimensioni di impresa. Tra le PMI, sono appena il 6% quelle che stanno strutturando un progetto che includa tecnologie con intelligenza artificiale​.

Per quanto riguarda i consumatori, il 95% di loro in Italia ha sentito genericamente parlare di intelligenza artificiale, ma solo il 60% ha le conoscenze sufficienti per riconoscere le funzioni nei servizi che utilizza. L'80% del campione esprime un giudizio positivo, sebbene ci siano preoccupazioni legate a privacy, lavoro ed etica.

Nell'ultimo anno la Commissione europea ha presentato la proposta di Regolamento in materia di Intelligenza Artificiale per disciplinare lo sviluppo, l'uso e la commercializzazione di queste tecnologie. L'Italia ha avviato il Programma Strategico per l'Intelligenza Artificiale, con 24 politiche da implementare nel prossimo triennio. Ora è necessaria la creazione di un piano esecutivo che dovrà prevedere meccanismi di governance e monitoraggio.

L'Artificial Intelligence è fortemente maturata e ha tutto il potenziale per diventare un fattore centrale abilitante nella trasformazione digitale di imprese, PA e della società nel suo complesso. 

 

 

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